Il Progetto di Legge sulla Dislessia atteso da dieci anni

È finalmente legge dello stato.
Oggi la Commissione Istruzione del Senato ha approvato in sede deliberante il Disegno di legge “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico.
 
Per 350 mila bambini e ragazzi dislessici che frequentano le nostre scuole, per un milione e mezzo di italiani, anche adulti, con Disturbo specifico di apprendimento, per i ventimila cittadini che hanno firmato la petizione a sostegno dell’approvazione di una legge, è una giornata storica. E’ il segno di un enorme cambiamento culturale nel nostro Paese: una legge dello Stato riconosce il diritto al successo scolastico di tutti quei ragazzi che,intelligenti come i loro coetanei, hanno difficoltà nella lettura, a volte anche nella scrittura e nel calcolo. Per loro questa legge significa la promessa, o almeno la speranza, che non saranno più trattati come asini o stupidi, ma saranno capiti, accolti e aiutati dai loro insegnanti. Che non ci saranno più solo bocciature e umiliazioni, ma opportunità. Oggi, per loro, comincia un futuro nuovo. Diverso. La scuola è il luogo per eccellenza dove questi ragazzi possono affrontare e risolvere le loro difficoltà. Non con l’insegnante di sostegno, ma un buon insegnante aperto all’innovazione e alla sfida della qualità, capace di mettere in atto, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, buone modalità didattiche che
consentano a tutti gli allievi il raggiungimento degli obbiettivi, tenendo conto delle caratteristiche e possibilità di ciascuno. Un docente consapevole che per valutare gli alunni con Dsa servono criteri differenti (compiti più brevi, visto che si stancano facilmente, prevalenza delle interrogazioni sulle prove scritte, attenzione al contenuto dei temi più che agli errori ortografici, o alla capacità di risolvere un problema più che alla conoscenza mnemonica delle tabelline), secondo un principio
di eguaglianza, in base al quale non si chiede a un miope di leggere senza occhiali.
 
Non a caso la legge parla finalmente di “una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico”. E afferma, all’articolo 2, la necessità di assicurare una preparazione specifica degli insegnanti sulle problematiche relative ai DSA “… finalizzata ad acquisire la competenza per individuarne precocemente i segnali e laconseguente capacità di applicare strategie didattiche, metodologiche e valutative adeguate.” 

 
Molti di questi diritti in realtà erano già sanciti da circolari ministeriali e persino dal Decreto del presidente della Repubblica n.122 del 22 giugno 2009 sulla valutazione degli alunni. Perché allora un’altra legge? Perché le circolari, persino il Decreto del presidente della Repubblica, sono state troppo spesso ignorate e disattese dalla scuola; i bambini con DSA hanno continuato a essere umiliati e ostacolati nello studio, come dimostrano i cinque ricorsi al Tar contro le bocciature dei propri figli vinti quest’anno dalle famiglie. Una legge ha il potere di cambiare la cultura collettiva. La nostra speranza è che apra la mente di quei docenti che hanno guardato ai nostri figli con pregiudizio. Rivolgiamo loro l’accorato appello rivolto agli insegnanti da Daniel Pennac, scrittore ed ex professore, che ha vissuto e sofferto le stesse difficoltà dei nostri ragazzi: “Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di me un insegnante” scrive nel libro Diario di scuola “non si sono preoccupati delle origini della mia infermità scolastica, non hanno perso tempo a cercare le cause e tanto meno a farmi la predica. Erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno capito che occorreva agire tempestivamente e si sono buttati. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita”.
 
Sappiamo che dovremo ancora batterci per una scuola davvero inclusiva, con una didattica flessibile. Perché gli alunni, i bambini, sono persone. E gli adulti hanno il dovere di trattarli come tali.
 
Sappiamo che questa legge è solo l’inizio. Ma è l’inizio di un cambiamento importante. Tocca ora a noi diffondere l’informazione, creare quella conoscenza indispensabile per affrontare la dislessia e soprattutto vigilare e essere di stimolo nei confronti del mondo della scuola e della sanità perché contribuiscano efficacemente ad agevolare il cammino dei nostri ragazzi.
 
Ringraziamo tutti coloro che si sono dati da fare per l’approvazione di questa legge, in parlamento, nell’Associazione italiana dislessia, nella nostra sezione, nel forum, in altre
associazioni, nel 
comitato per l’approvazione della legge on line.
 
 
Questa legge dev’essere un monito per tutti noi: per essere ancora più attivi nell’Associazione, nella scuola in difesa dei nostri figli e dei figli degli altri.

 
 

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